Negli ultimi decenni l’attenzione nei confronti delle politiche ambientali è
certamente cresciuta, anche se siamo ancora molto lontani dagli obiettivi che ci permetterebbero di avere una vita più salubre. Tuttavia, alcune innovazioni hanno portato senza dubbio progresso e consapevolezza nelle persone. Tra queste, non possiamo non citare la possibilità di risparmiare e recuperare risorse naturali dai rifiuti, che ha permesso di ridurre notevolmente gli effetti del loro impatto sulla natura e sull’ambiente. Non solo: grazie alla sempre migliore ottimizzazione del ciclo di gestione dei rifiuti si nota una netta diminuzione della produzione degli stessi rifiuti.
Gestione dei rifiuti, appunto. E’ questa la metodologia che ha preso sempre più piede da molti anni a questa parte: si tratta, in sostanza, dell’insieme delle politiche, delle procedure e dei metodi volti a gestire l’intero processo dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla loro destinazione finale. Un’operazione complessiva che coinvolge quindi la fase di raccolta, il trasporto, il trattamento, lo smaltimento fino al riutilizzo o riciclo dei materiali di scarto, solitamente prodotti dall’attività umana. Non a caso l’Unione Europea ha deciso di stabilire Regolamenti e Direttive ben precisi per la gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi: anche l’Italia ha dovuto adeguarsi, dotandosi di una specifica normativa per la gestione dei rifiuti.
Stando ai dati forniti dalla stessa UE, ogni anno vengono prodotti due miliardi e mezzo di tonnellate di rifiuti, ed è senz’altro difficile riuscire a smaltirli tutti in modalità ecosostenibile. E’ in questo contesto che rivestono un ruolo determinante le imprese private, che si affiancano da anni a Comune e aziende pubbliche nel raccogliere, smaltire e reimpiegare i rifiuti. Le imprese private operano attraverso punti di raccolta e/o attività di smaltimento vere e proprie.
La scelta infatti cade proprio tra queste due opzioni. Con un semplice punto di raccolta i costi sono ovviamente più bassi: inoltre, esistono già diverse reti in franchising specializzate in raccolta, smaltimento e riciclaggio di rifiuti di vario genere che riescono a proporre ottime soluzioni a prezzi molto accessibili e convenienti. Quando invece si dispone di una vera e propria attività di raccolta e reimpiego rifiuti, la spesa complessiva è senz’altro più elevata, in quanto servirà adattare la location rendendola totalmente a norma (sicurezza, igiene, agibilità e specifiche del settore) e sarà inoltre necessario dotarsi di macchinari pienamente efficienti. Inoltre, l’iter burocratico prevede anche alcuni passaggi ineludibili, come l’iscrizione all’Albo dei Gestori Ambientali di competenza e al SISTRI, il sistema per il tracciamento dei rifiuti.
Chiaramente ogni impresa privata che vuole svolgere nel migliore dei modi la raccolta e il trattamento dei rifiuti deve poter disporre, oltre che di tutti i permessi necessari anche di un capannone allestito e organizzato nei minimi dettagli. Tanto per cominciare, il luogo dovrà essere dotato di pavimentazioni industriali, altamente resistenti, e di un condotto di aerazione che permetta il rispetto delle norme di sicurezza per la tutela dei lavoratori e dell’ambiente circostante. Inoltre, se la sede operativa coincide con la base operativa, e quindi con il capannone di smistamento e smaltimento rifiuti, sarà necessario adibire un’ala di esso agli uffici, dove verranno svolte tutte quelle attività che riguardano la contabilità dell’azienda, con tutti i documenti relativi. Inoltre, l’impresa privata che si occupa di questa attività non può prescindere da dei mezzi di trasporto – camion, muletti e carrelli elevatori – funzionali ed efficienti.
Per procedere al trattamento e allo smaltimento sarà necessario anzitutto individuare il tipo di rifiuti che si intende smaltire: carta, cartone, plastica, alluminio, vetro, ognuna di questa tipologie ha caratteristiche differenti dalle altre e necessita pertanto di un trattamento specifico. Inoltre, va fatta molta attenzione a tutti quei rifiuti che possono essere composti da più materiali e che richiedono quindi un trattamento ancora più accurato. La maggior parte delle imprese di smaltimento rifiuti (ovviamente quelle che rispettano tutte le norme previste) a livello nazionale e internazionale affiancano al centro di smaltimento un centro di riciclaggio e recupero delle materie prime: un investimento che consente all’impresa non solo di offrire un servizio completo ma anche di accrescere i propri introiti grazie ai finanziamenti europei per l’acquisto dei macchinari.
Ultimamente sono in fase di implementazione anche delle tecniche innovative per lo smaltimento dei rifiuti organici: è il caso della decarbonizzazione idrotermale, che recupera e valorizza l’umido e il verde da raccolta differenziata per produrre lignite e chiudere in loco il ciclo dei rifiuti organici.